Cardiologia

Arresto Cardiaco Improvviso

L'ACI (Arresto Cardiaco Improvviso) e' una delle principali cause di morte in Europa, colpisce 700.000 individui l'anno, senza distinzione di eta', sesso o condizioni cliniche.
L' ACI e' una repentina assenza di "polso" seguita da uno stato d'incoscienza causata da una mancata capacita del cuore di "pompare" sangue al cervello ed in tutto il corpo in modo efficace.
In genere, questo evento, scaturisce da aritmie potenzialmente mortali o da anomalie del sistema elettrico del cuore.
Quando si verifica un ACI assistiamo nel giro di pochi secondi anche ad un arresto respiratorio, di conseguenza, il tempo che abbiamo a disposizione per intervenire e' veramente minimo, circa 4 minuti dall'inizio dell'evento per evitare i primi danni cerebrali.
Qualche volta l'AC puo' essere preceduto da alcuni sintomi che non devono essere assolutamente sottovalutati.
In presenza di:
- forte dolore o pressione al centro del torace
- dolore o disagio fisso che si irradia verso spalle, braccia, collo o mandibola
- difficolta' respiratoria
- sudorazione eccessiva
- nausea
- dolore epigastrico 
e' necessario allertare immediatamente il sistema di emergenza 118/112
Dopo soli 6 minuti i danni cerebrali diventano irreversibili.
Cosa possiamo fare noi? 
Visto il fattore tempo come determinante di una buona riuscita del soccorso, innanzitutto, saper riconoscere e saper attivare il sistema sanitario di emergenza con una corretta chiamata, mantenendo il piu' possibile la calma, seguendo tutto quello che dice l'operatore di centrale, e' di fondamentale importanza.
Saper praticare un massaggio cardiaco, (Basic Life Support) ed in caso di ACI, fondamentale e' l'uso immediato del DAE (Defibrillatore Automatico Esterno), se disponibile nelle vicinanze.
Vista l'alta incidenza di ACI (75%) dovuti a TV (tachicardia ventricolare) e FV (fibrillazione ventricolare) ed essendo loro ritmi defibrillabili e convertibili, l'utilizzo di questo dispositivo puo' aumentare le probabilita' di sopravvivenza dell'infortunato fino a tre volte.
Seguendo questi tre passaggi fondamentali non faremo altro che offrire al paziente delle importanti possibilita' di restare in vita, limitando, se tempestivamente intervenuti, danni cerebrali permanenti, concedendo piu' tempo,  ai soccorsi avanzati, di arrivare sul luogo dell'evento ed effettuare tutte le terapie del caso con successivo ricovero presso la struttura ospedaliera piu' idonea.  


 



 

Contatta l'autore